How to become - Personal trainer

 


I microfoni di /hIr/ oggi sono approdati in uno dei più importanti quartieri della periferia romana: Monte Sacro.
Ad accoglierci è stato il giovane ventottenne Riccardo Baldini, nato e cresciuto nel ridente quartiere ed oggi Personal Trainer, non solo di uno dei circoli sportivi più “in” della capitale, ma anche di molti illustri nomi. 

Ma scopriamo adesso com’è arrivato ad intraprendere questa carriera;

Diplomato in un istituto tecnico, Riccardo ci racconta di essere sempre stato un ragazzo “agitato”, termine con il quale ha cercato di riassumere il suo bisogno di essere sempre attivo. Lo studio non è mai stato il suo forte, la sua passione era una sola: il calcio. Giovane promessa, ha giocato per qualche anno in eccellenza allenandosi più volte a settimana a Montecelio, mitigando l’allenamento e la preparazione personale con un lavoretto a Guidonia, dove allenava una squadra amatoriale di calcetto.

Questo piccolo inciso, ci racconta Riccardo, è stata la lampadina che gli ha permesso di comprendere quanto la trasmissione della sua passione sarebbe stato per lui il lavoro della vita.

Il sogno però si infranse dopo un brutto incidente di percorso, che sembrò costargli per sempre la carriera sportiva.

Il tempo passato in convalescenza, misto alla consapevolezza di non poter più giocare a calcio, risvegliarono un significativo bisogno di riprendersi in mano la propria vita.

“Dovendomi mantenere da solo e non potendo più contare su una carriera calcistica mi sono dovuto reinventare. Volevo fare dello sport un lavoro, ma all’inizio non sapevo come fare. Così ho unito l’utile all’utile; ho iniziato a lavorare come venditore di prodotti tipici pugliesi, ho messo qualcosa da parte e sono riuscito a pagarmi l’ISSA EUROPE.”


Ma cos’è precisamente l’ISSA EUROPE? 


“Il C.F.T. (Certified Fitness Trainer) di ISSA Europe è un percorso di formazione tecnica strutturato su tre livelli e dedicato a chi desidera ottenere una conoscenza a 360° nell’ambito del fitness. E fondamentalmente qui si è aperto il mio percorso; questo fu il primo di ben dodici brevetti presi in materie iper-specialistiche come ad esempio: l’utilizzo della kettlebell o il functional training.”


E il tuo percorso, dopo i primi brevetti, è stato in discesa?

“Assolutamente no, questo non è un lavoro per chi non ha voglia di mettersi in gioco. Subito dopo il primo brevetto ho iniziato una serie di tirocini, prima in una palestra vicino casa, dove ho cercato di apprendere nel pratico il più possibile, ma questo sempre, anche attraverso i diversi corsi specialistici. All’inizio il mio lavoro era interamente centrato sulla sala pesi, tante ore passate a dedicarmi anche gratuitamente a qualsiasi cliente, tutto pur di affinare la tecnica.”


E oggi, come si struttura il tuo lavoro?


“Ad oggi ho un mio pacchetto clienti, ma comunque non ho smesso di dedicarmi alle persone che un personal trainer non possono permetterselo. Dedico nove ore alla settimana alla gestione dei clienti in sala pesi e poi gestisco un pacchetto clienti variabile. Da persona umile che sa cosa vuol dire avere la passione per il fitness, ma contestualmente conosce le dinamiche di lucro che ci sono dietro, ti dico che ad oggi non so precisamente quanti clienti seguo, perché sopratutto per quelli più giovani e magari impossibilitati a una continuità di rapporto, dovuta principalmente a problemi economici, abbasso davvero di tanto le mie tariffe.”


E quindi come concili la tua vita privata con il tuo lavoro?


“Lavorando con contratti di collaborazione e partita iva nel 99% dei casi, salvo diversa richiesta del cliente; il lavoro lo gestisco sulla base anche dei miei personali impegni. In questo preciso istante della mia vita ho deciso di dedicarmici il più possibile, perché dato il modello contrattuale sul quale lavoro, se non lo faccio non ho un flusso d’ingresso e in questo momento preferisco lavorare sodo e concentrarmi sul futuro.”


E proprio sulla parola “futuro” che vorrei soffermarmi adesso: dove ti vedi tra dieci anni, hai un progetto? 


“Se posso essere sincero, si. Ho un progetto. Amo il fitness non solo perché scolpisce e modella il corpo. Amo il fitness perché ha il potere di curare l’anima. Io so cosa vuol dire avere una passione, un amore profondo e vederlo stroncato per un infortunio. Quindi mi piacerebbe avere un mio posto dove utilizzare il fitness non solo a livello estetico, ma anche, e forse sopratutto, a livello riabilitativo. Un posto dove avere la possibilità di collaborare con colleghi del settore, come fisioterapisti e non solo per persone che come me hanno subito un trauma osteo-muscolare, ma anche per persone anziane che vogliono utilizzare lo sport per sentirsi ancora vive.”


Quali pensi siano tre caratteristiche di te che nel tuo lavoro ti sono utili?


“Prima tra tutte l’umiltà. Non mi sento arrivato solo perché nella mia lista di clienti c’è qualche nome importante, anzi, questo mi sprona solo e soltanto a dare sempre il 101% di me, ad aggiornarmi costantemente e a non dare per scontato nessun suggerimento esterno, che per me è sempre prezioso; la seconda credo sia la disponibilità, il mio essere sempre stato disposto a mettere davanti la necessità del cliente, che fosse per un cambio di orario o semplicemente nell’accettare un ritardo in un pagamento; può capitare a tutti di avere un imprevisto, impariamo ad accettare che può succedere anche agli altri. Ultimo tra tutti la precisione, e non mi riferisco soltanto alla puntualità, parlo proprio, come direbbero a Roma, di “tigna”: quando faccio lezione non si deve perdere tempo, le cose vanno fatte bene per due motivi fondamentali: 1. La salute. Un movimento sbagliato può causare danni, anche gravi. 2. Far portare a casa risultati, che oltre ad essere una grande soddisfazione personale, è anche un ottimo biglietto da visita.”


Per chiudere, te la senti di dare un consiglio a qualcuno che vuole intraprendere il tuo stesso percorso?


“Rimboccatevi le maniche, siate pronti a fare qualche sacrificio, perché ci sono mesi in cui sarete contenti e soddisfatti sia del vostro lavoro che del vostro guadagno; ma ci saranno anche mesi bui, dove dovrete essere in grado di inventarvi o reinventarvi. E per finire: non lasciatevi scoraggiare dalla concorrenza, abbiate la vostra personalità e vi giuro che sarete sempre diversi da chiunque, nonostante lo stesso lavoro.”

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